Il disco
- Etichetta:Scarlet Records
- Città:Italia
- Genere:Melodic Metal
- Line Up:
- Chiara Tricarico (Voce)
- Marco Pastorino (Chitarra, Voce)
- Sandro Capone (Chitarra)
- Liuk Abbott (Basso)
- Giulio Capone (Batteria, Tastiere)
I Temperance sono una band che non perde tempo: in meno di due anni di attività, hanno già avuto modo di dimostrarlo, arrivando sui palchi di svariati locali e festival d’importanza nazionale. La realizzazione di Limitless, loro secondo album, non è che uno degli ultimi scalini percorsi sulla strada di una carriera musicale in rapida ascesa.
Come già il precedente Temperance, anche Limitless è un album di power metal molto melodico, in cui abbondano melodie ed elementi armonici dal carattere marcatamente pop. Ma ad accogliere l’ascoltatore nell’intro di Oblivion, prima traccia dell’album, non sono le classiche chitarre distorte, bensì un coro di bambini sorretto da un accompagnamento di pianoforte molto minimale. Il risultato è un introduzione di grande effetto, in cui le voci infantili riescono a dare ulteriore forza a quel quasi-infantile desiderio di sicurezza espresso dal testo (I’ve found a shelter Where I’m out of sight/ and every care is leaving from my mind./ There is no other place I wanna be/ away from all of the things that make me bleed). Ma appena prima che il coro si dissolva, una nuova melodia viene inserita con forza da un lead synth. E mentre questo piccolo fraseggio viene ripetuto, in secondo piano si instaura, dapprima timidamente e poi con sempre maggior decisione, un crescendo che esplode su un poderoso riff metal.
Già da questo primo minuto si avverte come, in questo loro secondo album, i milanesi Temperance siano riusciti a sviluppare un tocco ed uno stile molto personali. Ma non solo. Ascoltando l’intero album si ha anche l’impressione che la band sia riuscita a portare tutto il proprio sound ad un livello decisamente più maturo. Ad esempio, le chitarre di Limitless hanno un suono più corposo e caldo rispetto a quello che avevano nel debutto della band. L’impressione generale, è che le sonorità di Limitless tentino di raggiungere sonorità più moderne (a mio personale avviso, riuscendoci).
Viene significativamente rielaborato anche l’elemento sinfonico. Se infatti la componente sinfonica ed orchestrale rimane comunque alla base di pezzi come Side by side o Limitless, essa viene abbondantemente integrata anche dall’utilizzo di elaborate parti elettroniche. Non sono quindi gli archi e i timbri più “orchestrali”, ma piuttosto i synth, a farla da padroni nel corso di numerosi pezzi. Tanto che nell’album parti di sola voce e strumenti sintetici sono costantemente alternate a riff di più tradizionale power metal.
È questo il caso dei principali riff di Amber & Fire, pezzo la cui introduzione è realizzata con timbriche che sembrano provenire direttamente dalla dance anni ’80 e ’90 (su cui spicca, in modo particolare, la melodia eseguita dalle cornamuse sintetiche).
Un ulteriore distaccamento dal modello “sinfonico” è inoltre avvertibile nelle parti vocali. Sono stati abbandonati quasi completamente i passagi liricheggianti presenti nell’album di debutto. I nuovi pezzi dei Temperance sembrano dominati da un approccio canoro generalmente più moderno. E la voce di Chiara sembra davvero guadagnarne, giungendo ad un’espressività più viva e nuova, in gradi di mettere in risalto le doti interpretative della cantante. Così nell’intro di Stay la voce di Chiara sfodera tutta la sua dolcezza, per poi passare ad un’interpretazione più decisa nella strofa, inserendo infine una punta più malinconica nel ritornello del brano. Ma anche Marco Pastorino non perde l’occasione di mostrare la propria versatilità vocale, spaziando da un urlato marcatamente metalcore (Stay, Save me, Here & Now, Limitless) ad un pulito che riesce a sfruttare al meglio tanto sulle zone gravi (Omega Point, Goodbye) quanto su quelle più acute (Mr. White). Le capacità vocali dei due cantanti vengono abbondantemente sfruttate anche nei numerosi cori, presenti in tutti i ritornelli (ad eccezione di quello di Omega Point, costruito su un gioco di botta e risposta tra voce maschile e femminile). E la varietà delle tecniche e degli stili vocali è forse la caratteristica che contribuisce a dar maggiore forza ai testi di Limitless, fortemente incentrati sugli aspetti più intimi e profondi dell’emotività umana.
Spunti interessanti giungono poi anche dalla componente ritmica dei brani, che passano senza difficoltà tra riff dal carattere molto diverso. In tal senso, l’esempio migliore è forse rappresentato da Here & Now. Il pezzo si apre con un riff di synth su cui inizia a cantare la voce femminile, subito seguito da un giro dal sapore metalcore, che sfocia su di un giro cui il battere in levare dei synth conferisce un carattere molto ritmato e ballabile (quasi “folkeggiante”). Seguono un giro in cui il ritmo si rilassa leggermente, per rifarsi più serrato nel ritornello.
Nel complesso Limitless si presenta come un album ricco. Forse per qualcuno potrebbe essere anche troppo, con arrangiamenti che rischiano di risultare eccessivamente rimpinzati d’infinite raffinatezze. Ma se cercate uno di quegli album che si possono ascoltare all’infinito, riscoprendo ogni volta qualche dettaglio sfuggito ai precedenti ascolti… Beh, smettetela di leggere e andate ad ascoltarvi Limitless!
Tracklist
- Oblivion - 5'10"
- Amber & Fire - 4'20"
- Save Me - 3'50"
- Stay - 4'19"
- Mr. White - 4'59"
- Here & Now - 3'43"
- Omega Point - 4'55"
- Me, Myself & I - 3'36"
- Side by Side - 3'50"
- Goodbye - 3'47"
- Burning - 3'43"
- Get a Life - 4'06"
- Limitless - 5'36"
- Valutazione: 8 / 10