Sussurri della Grande Madre

I MaterDea sono uno dei più affascinanti progetti musicali del panorama italiano, per convenzione (e impropriamente, ribadisco) inserito nella scena folk metal ma in realtà fra i pochi capaci di proporre tematiche liriche e musicali in grado di oltrepassare gli autolimitanti recinti di questo o quel genere.

Quando un musicista si avvicina al mondo della scrittura – particolarmente in Italia – nella maggior parte dei casi ripiega su formule più o meno autobiografiche, di norma ricalcando una trama composta da fatti conosciuti arricchiti qua e là da un pugno di aneddoti poco noti che soddisfano le brame voyeuristiche del pubblico (e che – all’atto pratico – costituiscono l’autentico valore della pubblicazione). Ma se è questo che andate cercando, Sussurri della Grande Madre non fa per voi.

I fondatori del gruppo, Simon Papa e Marco Strega, qui coadiuvati dall’amico Marco Pugliese, confezionano infatti un volume assai originale nella forma come nei contenuti, un «flusso ininterrotto di pensieri e di emozioni» composto da racconti, estratti, citazioni, riflessioni, illustrazioni e arricchito dall’inserimento di tutte le liriche dei brani già editi negli album del gruppo piemontese, i cui titoli coincidono con gli «interludi» che suddividono un testo ricco e complesso ma estremamente fruibile, dove si incontrano temi quali spiritualità, misticismo, mitologia e Tradizione (quella con la «T» maiuscola) che ruotano attorno al concetto di «Grande Madre», intesa sia come la Madre Terra archetipo di innumerevoli culti, sia come definizione del pianeta che ci ospita.

Una lettura gradevole, che può offrire numerosi spunti di approfondimento a chi già conosce i temi trattati e, al tempo stesso, fornire interessanti punti di riferimento a tutti coloro curiosi di ascoltare questi sussurri trasformarsi in voce.