Cradle of Filth – Cryptoriana, The Seductiveness Of Decay

Cradle of Filth – Cryptoriana, The Seductiveness Of Decay

Il disco

  • Etichetta:Nuclear Blast
  • Città:Ipswich (Gran Bretagna)
  • Genere:Symphonic Death Metal
  • Line Up:
    • Dani Filth (voce)
    • Richard Shaw (chitarra)
    • Ashok (chitarra)
    • Daniel Firth (basso)
    • Lindsay Schoolcraft (tastiere)
    • Martin Škaroupa (batteria)
Cradle of Filth – Cryptoriana, The Seductiveness Of Decay

Cosa ci aspettiamo dai Cradle Of Filth? O – meglio – cosa cerchiamo quando ci avviciniamo a un disco dei Cradle Of Filth? Tecnica immensa, partiture complesse, lunghe storie narrate dalla multiforme voce di Dani, velocità folli, inserti sinfonici, passaggi epici, atmosfere decadenti e la giusta dose di più o meno velata morbosità, magari meno esplicita che nelle copertine di Cruelty And The Beast o V Empire ma che a distanza di vent’anni da quei fondamentali album deve comunque essere presente.

Nel nuovo lavoro, dall’emblematico titolo Cryptoriana – The Seductiveness Of Decay, tutti questi elementi sono presenti, nella giusta dose e sapientemente amalgamati, tanto che il quattordicesimo album della band britannica si candida a diventare un classico all’interno della loro copiosa produzione, oltre che uno dei migliori dischi pubblicati in un 2017 ricco di ottime uscite.

È noto come la discografia del gruppo abbia attraversato fasi alterne, con alti e bassi a volte tanto sorprendenti quanto incomprensibili, perché a fronte di gioielli come Dusk… And Her Embrace, Midian o il citato Cruelty And The Beast (entrati di diritto a far parte del novero dei capolavori del metal) troviamo operazioni di raschiamento del barile (Dusk… And Her Embrace – The Original Sin), proposte quantomeno discutibili (MIdnight In The Labyrinth) e un’accoppiata Nymphetamine/Thornography che definire bruttina è un puro gesto di affetto. Ma a 25 anni dal primo demo la band capitanata da Dani Filth, da tempo unico sopravvissuto agli innumerevoli stravolgimenti di line-up, ritorna con un album in grado di ravvivare la freschezza degli esordi, potente, oscuro, maestoso e che con sole otto tracce mostra una band in gran forma soprattutto dal punto di vista compositivo, come dimostrato già dall’apertura composta dall’introduttiva breve Exquisite Torments Await e dal singolo Heartbreak And Seance, manifesto di quel concentrato di elementi di cui parlavo poco sopra. La successiva Achingly Beautiful si mantiene nella stessa direzione, mentre Wester Vespertine lascia emergere dinamiche più prossime al death (e con un assolo che sa tanto di fusion), The Seductiveness Of Decay riporta alla luce quell’approccio che nel lontano 1992 definii «Maiden/Midian» e Vengeful Spirit evoca nell’impianto stereo lo spirito di King Diamond. Tocca poi a You Will Know The Lion By His Claw riportare l’ascoltatore ai fasti di Cruelty And The Beast per arrivare alla conclusiva Death And The Maiden, che chiude l’album lasciando intravedere interessanti soluzioni che potrebbero rappresentare una possibile avanguardia di ciò che questa band spesso ingiustamente bistrattata potrebbe ancora regalarci. Il tutto, sia chiaro, contraddistinto dal marchio di fabbrica proprio dei Cradle Of Filth, progetto cui non è certo mai mancata la personalità; anzi, l’identità, ovvero quella somma fra stile e suono che rende un gruppo immediatamente riconoscibile, caratteristica comune solo ai grandi artisti.

I Cradle Of Filth ci sono ancora. Ed è bello che sia così.

Tracklist

  1. Exquisite Torments Await - 2'15"
  2. Heartbreak And Seance - 6'24"
  3. Achingly Beautiful - 7'02"
  4. Wester Vespertine - 7'29"
  5. The Seductiveness Of Decay - 7'38"
  6. Vengeful Spirit - 6'00"
  7. You Will Know The Lion By His Claw - 7'22"
  8. Death And The Maiden - 8'48"
  • Giudizio: Rassicurante
  • Valutazione: 9 / 10