Il disco
- Etichetta:Autoprodotto
- Città:Västerås (Svezia)
- Genere:Industrial Metal
- Line Up:
- Konstantin Smirnov (voce)
- Peter Mårtens (chitarra)
- Johan Sannestedt (basso, tastiere)
- Tomas Sannestedt (batteria)
Dopo ben sei anni di silenzio, i russo-svedesi Zavod tornano a farsi sentire con un ep da 5 tracce che conferma la loro appartenenza all’industrial metal più ortodosso, ma con qualche novità per quanto riguarda i canoni stilistici della proposta.
L’approccio è infatti divenuto più gelido, marziale, quasi a mostrare una «sovietizzazione» di sonorità che nei lavori precedenti (ad esempio in brani come Father Of All The Orphans e Panzer) si orientavano verso soluzioni più fruibili, pur con le dovute proporzioni. Altra novità è costituita dall’uso della sola lingua russa in due brani (la quadratissima opener March e la magnifica Baikonur), a ribadire le origini del cantante Konstantin Smirnov rivendicando nel contempo una dimensione estetica originale quanto efficace, che non perde comunque d’impatto quando i testi sono in inglese, come dimostrato dall’aggressiva Taiga, dalla cadenzata Eremite e dalla conclusiva Nostalgia, piccolo capolavoro di oltre sei minuti che – a mio avviso – potrebbe rappresentare un concreto segnale della futura evoluzione degli Zavod.
E con la prospettiva di un «Volume 2» auspicabilmente in circolazione prima del 2026, celebriamo questa uscita con una rassicurante certezza: la Fabbrica è di nuovo operativa.
Tracklist
- Марш (March) – 3’06”
- Taiga – 2’59”
- Байконур (Baikonur) – 4’43”
- Eremite – 3’50”
- Nostalgia – 6’15”
- Giudizio: Operoso
- Valutazione: 9 / 10