Moaning – Uneasy Laughter

Dopo l’ottimo debutto nel 2018, i losangeleni Sean Solomon, Pascal Stevenson e Andrew MacKelvie tornano sul mercato con un disco che sancisce una notevole evoluzione, più sonora che compositiva. Se infatti l’approccio insiste nel richiamare nomi storici dell’originale scena new wave, già dalla prima traccia risulta evidente come le predominanti chitarre abbiano lasciato spazio ai synth, quasi a volersi avvicinare a quei riferimenti. Fondamentale, una volta di più, è stato il lavoro in consolle da parte del grande Alex Newport (Fudge Tunnel, Nailbomb, At The Drive In, Mars Volta…), impareggiabile nel gestire questa metamorfosi amalgamando passaggi prossimi al pop (Ego, Running, Coincidence Of Fate, Saving Face), altri indubbiamente più oscuri (Make It Stop, What Separates Us, Keep Out), altri ancora che oscillano fra l’etereo (Stranger, Connect The Dots) e l’electro (Fall In Love, Say Something), delineando a mio avviso – come peraltro auspicato nella recensione di due anni fa – in maniera definitiva l’identità di uno dei più promettenti progetti targati Sub Pop.

Sarà una coincidenza, ma proprio mentre stavo scrivendo questa recensione era deflagrato come una bomba l’annuncio del concerto di reunion dei Bauhaus, programmato per il 6 aprile a Parigi: i catastrofici effetti della pandemia hanno portato alla necessaria cancellazione di tutto il tour (al momento, l’unica data europea annunciata è quella di Londra, riprogrammata per l’8 agosto all’Alexandra Palace) ma, pur volendo evitare di porre paragoni azzardati, su quel palco i Moaning li avrei visti benissimo. Provate ad ascoltare questo Uneasy Laughter, e fatemi sapere.

Tracklist

1. Ego – 3’50”
2. Make It Stop – 3’04”
3. /// - 00’37”
4. Stranger – 4’44”
5. Running – 4’18”
6. Connect The Dots – 3’56”
7. Fall In Love – 4’22”
8. Coincidence Of Fate – 4’04”
9. What Separates Us – 4’03”
10. ////////// - 00’49”
11. Keep Out – 4’13”
12. Saving Face – 3’49”
13. Say Something – 2’51”

• Giudizio: Funzionalista
• Valutazione: 9 / 10