Atlas Pain – What The Oak Left

Atlas Pain – What The Oak Left

Il disco

  • Etichetta:Scarlet Records
  • Città:Milano
  • Genere:Epic/Folk Metal
  • Line Up:
    • Samuele Faulisi (voce, chitarra, tastiere)
    • Fabrizio Tartarini (chitarra)
    • Louie Raphael (basso)
    • Riccardo Floridia (batteria)
Atlas Pain – What The Oak Left

Primo full lenght per una delle formazioni più promettenti del panorama metal italiano, dieci tracce che offrono una visione musicale affatto personale, con radici pagan arricchite da grandiosi arrangiamenti sinfonici, una spruzzata di ottantiana giovialità teutonica e un approccio «cinematografico» che cattura le gesta dei quattro componenti su una pellicola ricca di scorribande piratesche su futuribili macchine volanti.

Personalmente ho apprezzato molto i richiami maideniani di To The Moon, la deriva melodic death di Bloodstained Sun e la conclusiva White Overcast Line, sontuosa suite strumentale di quasi 12 minuti suddivisa in 6 movimenti che permette agli Atlas Pain di sfoggiare al meglio capacità creative, compositive e tecniche di livello superiore; ma in realtà è tutto l’album a funzionare nel migliore dei modi, mostrando inoltre le potenzialità di una band che ha tutti i mezzi per farsi largo anche al di fuori dei (sempre purtroppo ristretti) confini nazionali.

Tracklist

  1. The time and the muse - 2'30"
  2. To the moon - 5'30"
  3. Bloodstained sun - 4'30"
  4. Till the dawn comes - 5'24"
  5. The storm - 5'05"
  6. Ironforged - 3'54"
  7. The counter dance - 2'59"
  8. Annwn's gate - 4'55"
  9. From the lighthouse - 5'28"
  10. White overcast line - 11'28"
  • Giudizio: Fagaceo
  • Valutazione: 8 / 10