Il disco
- Etichetta:Napalm Records
- Città:Saarbrücken (Germania)
- Genere:Power/Speed Metal
- Line Up:
- Attila Dorn (voce)
- Falk Maria Schlegel (tastiere)
- Matthew Greywolf (chitarre)
- Roel van Helden (batteria)
- Charles Greywolf (basso, chitarre)
Per quando adori sguazzare nell’underground, ascoltare band spesso al primo disco (o addirittura demo!) e incrociare le dita per quei gruppi che spero abbiano un futuro parecchio roseo, non posso negare il piacere che ho provato nell’ascoltare Blessed And Possessed, ultima fatica in studio dei tedeschi Powerwolf che con questo album giungono alla rispettabile cifra di sei full-length di power metal pieno di potenti e studiate contraddizioni. A volte si ha bisogno di ascoltare qualcosa di molto curato e registrato con tutti i crismi, quindi vediamo come se la cavano Greywolf e compagni.
Se avete una minima esperienza col gruppo avrete subito colto di che contraddizioni stia parlando: dal punto di vista tematico non ci sono novità rilevanti, e la contrapposizione di corpse paint e lupi mannari con tematiche tratte dall’immaginario cristiano e chitarre ribattute, organo e archi da power/speed metal che più puro non si puo’ funziona ancora benissimo. La dichiarazione d’intenti è immediata: l’album si apre con cori e organo da cattedrale nella title track Blessed And Possessed, per poi sfociare immediatamente in doppia cassa a manetta e ritornelli da cantare a squarciagola col pubblico in concerto. C’è poco più di una frazione di secondo prima di spingere sull’acceleratore, e rallenta solo nel pre-ritornello che vede un ritorno di archi e organo prima di ripartire.
È power metal del più classico – se avete un minimo di familiarità con la scena tedesca del genere, vi troverete perfettamente a vostro agio – ma quello che manca in sperimentalismo viene più che compensato da una esecuzione spettacolare, con un Attila Dorn in forma smagliante alla voce e una produzione che raggiunge livelli estremamente alti nella mia classifica personale. È un album iperconcentrato: i Powerwolf vogliono fare power, e gli unici strumenti che presentano sono chitarre elettriche, cori, archi e organo. Niente fuffa, c’è un focus enorme nell’album e questi arrangiamenti spartani fanno spiccare la qualità compositiva.
Altro brano che salta immediatamente all’occhio è Armata Strigoi, dove la band si lancia in un ritmatissimo assalto sonoro rumeno (il titolo infatti significa Armata dei Non Morti nella lingua dalla cui tradizione il gruppo pesca a piene mani), in cui il tema principale viene esplorato e fatto marciare attraverso varie evoluzioni sotto una traccia vocale possente, con vaghi richiami alla musica popolare, ma la canzone che colpisce di più resta Army Of The Night: rapida, potente, con qualche spruzzo di latino e tutta da cantare in coro, resta uno dei più convincenti esempi di organo fuso con il metal che abbia sentito di recente. La struttura è impostata su un crescendo nelle strofe, in cui si aggiungono i vari strumenti partendo da una base di organo basso e batteria, per poi esplodere nel ritornello. È una climax continua, e se siete appassionati di voci che restano impresse, questo è l’album che fa per voi.
La critica principale che puo’ essere fatta al disco è una certa ripetitività strutturale: se non siete grandi fan del power, non sarà questo disco a farvi cambiare idea. C’è una certa somiglianza per quanto riguarda la disposizione strofa-strofa-ritornello da cantare in coro, ma se siete disposti ad accettare i principi fondamentali del genere l’album resta iperconsigliato. Ora scusate, ma ho dell’headbanging da fare.
Tracklist
- Blessed & Possessed - 4'42"
- Dead Until Dark - 3'49"
- Army of the Night - 3'21"
- Armata Strigoi - 3'59"
- We Are the Wild - 3'41"
- Higher Than Heaven - 3'30"
- Christ & Combat - 3'39"
- Sanctus Dominus - 3'22"
- Sacramental Sister - 4'36"
- All You Can Bleed - 3'44"
- Let There Be Night - 7'19"
- Valutazione: 8 / 10