TV Priest – Uppers

Annunciato per il novembre del 2020 e poi rinviato allo scorso febbraio, questo formidabile album d’esordio del quartetto britannico formato da Charlie Drinkwater (voce), Alex Sprogis (chitarra), Nic Smith (basso e tastiere) e Ed Kelland (batteria) si inserisce con prepotenza in quell’ondata Post Punk che ormai da qualche tempo sta sfornando le migliori nuove realtà del panorama musicale mondiale, molte delle quali ovviamente non sfuggono ai sensibilissimi radar dell’etichetta di Seattle.

L’opener The Big Curve indica senza esitazioni la direzione dell’album, un ideale cocktail fra Stooges e Bauhaus, con una spruzzatina di Doors (almeno nell’approccio vocale) e qualche scorza di Joy Division, oscuro al punto giusto e arricchito da ritmi che si lasciano danzare senza problemi, anche se con la dovuta cautela. A seguire, altre undici tracce, una più bella dell’altra, una più efficace dell’altra, una più entusiasmante dell’altra, a comporre – e poco importa se siamo a marzo – la tracklist di un serio candidato al titolo di album dell’anno e che, in ogni caso, rappresenterà un debutto fra i più spettacolari da molto tempo a questa parte.

Penso che nei prossimi anni sentiremo parlare molto dei TV Priest. E, ancora una volta, sono d’obbligo i complimenti alla Sub Pop Records, capace di accaparrarsi una band formatasi poco più di un anno fa e già in grado di imporsi con qualità eccelsa e stile impeccabile.

Se questo è il futuro, possiamo già parlare di storia.

Tracklist

1. The Big Curve – 4’56”
2. Press Gang – 2’59”
3. Leg Room – 3’32”
4. Journal Of A Plague Year – 3’19”
5. History Week – 2’02”
6. Decoration – 4’31”
7. Slideshow – 3’27”
8. Fathers And Sons – 3’35”
9. the ref – 0’50”
10. Powers Of Ten – 4’09”
11. This Island – 3’44”
12. Saintless – 7’06”

• Giudizio: Catodico
• Valutazione: 10 / 10