Mater Dea – A Rose for Egeria

Mater Dea – A Rose for Egeria

Il disco

  • Etichetta:Midsummer's Eve
  • Città:Torino
  • Genere:Pagan Metal
  • Line Up:
    • Simon Papa (voce)
    • Marco Strega (chitarre, voce)
    • Elisabetta Bosio (archi)
    • Cosimo De Nola (batteria)
    • Elena Crolle (tastiere, voce)
    • Morgan De Virgilis (basso)
Mater Dea – A Rose for Egeria

Il terzo album, si sa, è un momento fondamentale nella carriera di una band, il punto di svolta in cui artisti e pubblico capiscono se ci sarà o meno un futuro, ed il sestetto torinese vi giunge con alle spalle due dischi che hanno contribuito a creare l’alchimia ideale per presentarsi a questo appuntamento.
Il risultato? Un disco perfetto.

Undici tracce caratterizzate da un songwriting poderoso, da una produzione potentissima (Mika Jussila c/o Finnvox Studio di Helsinki, non so se mi spiego…), da un’esecuzione che esalta le capacità tecniche dei singoli musicisti mantenendo comunque un’unità d’insieme talmente efficace da invogliare a riascoltare immediatamente il disco, che peraltro sancisce un ulteriore passo “al di là” di quell’ambito Folk mai come ora limitante per questa band.
Il livello dei brani è costantemente altissimo, ad iniziare dall’opener “Beyond The Painting”, primo singolo estratto che mette subito in chiaro l’approccio di questo disco, riassumibile in due semplici parole: Heavy Metal. Già, perché “A Rose For Egeria” è un disco Metal nel senso più puro del termine, una caratteristica già presente nei due precedenti lavori ma che qui è diventata predominante, a prescindere dalle etichette che si potrebbero assegnare ad una proposta che non nasconde sfumature Pagan e Folk (anche se riterrei più indicato il termine «Mystic», ma non voglio assumermi la responsabilità dal coniare l’ennesimo monicker di genere…) mantenendo però le sue radici solidamente affondate nel terreno della più solida tradizione ottantiana, quando «Heavy Metal» era un termine universale (ed unico) per indicare questa musica, una definizione che si rispecchia in episodi quali “Whispers Of The Great Mother”, “An Unexpected Guest”, “Altars Of Secrets” o la title track, nei quali resta però sempre in primo piano l’identità propria dei MaterDea, che evidenziano il legame con quanto fatto finora grazie a due tracce, ovvero “Land Of Wonder”, degna erede della festosa “Broomoon”, e la conclusiva “Haerelneth’s Journey”, interpretabile come una simbolica chiusura del percorso sin qui affrontato dal gruppo. Ma non è finita qui, perché in cotanta magnificenza emergono comunque tre capolavori, nella fattispecie “Tàlagor Of The Storms”, la cui parte strumentale nell’assolo emozionerà tutti i metallari appartenenti alla vecchia guardia, “Merlin And The Unicorn”, probabilmente la migliore canzone mai scritta da Simon Papa e Marco Strega, e la sorprendente “Running All Night With The Wind”, che solo dopo qualche ascolto si mostra in tutta la sua radiosa semplicità. Insomma, se amate questa musica, credete ancora nel Metal italiano e non siete alla costante ricerca di quel “nuovo” che spesso non è per niente tale, l’ascolto di questo disco è vivamente consigliato (astenersi posers, a prescindere dal genere).
Il terzo album, dicevamo, è il punto di svolta decisivo per il futuro una band, ma con un album come “A Rose For Egeria“ è

Tracklist

  1. Beyond The Painting - 5'48"
  2. Tàlagor Of The Storms - 5'21"
  3. Whispers Of The Great Mother - 6'48"
  4. Merlin And The Unicorn - 5'55"
  5. A Rose For Egeria - 7'00"
  6. An Unexpected Guest - 5'40"
  7. Land Of Wonder - 4'30"
  8. Altars Of Secrets - 4'57"
  9. Prelude To The Rush - 1'24"
  10. Running All Night With The Wind - 4'47"
  11. Haerelneth’s Journey - 6'52"
  • Giudizio: Magnifico
  • Valutazione: 10 / 10